Esordi “artistici”…
Dopo la laurea in medicina, nel 1975, mi sono iscritto alla scuola di specializzazione in pneumologia. Nel frattempo ho iniziato a lavorare in un centro per la diagnosi e le cure delle malattie respiratorie e in particolare della tubercolosi. Un paio di anni dopo ho aperto un ambulatorio di medicina generale. Dal 1980, con la riforma sanitaria, i miei pazienti sono molto aumentati tanto che ben presto ho dovuto ridimensionare il lavoro da specialista, perché mi sentivo più medico nell'ascoltare, consigliare i malati, comprendere le loro sofferenze, entrare nelle loro case, assisterli anche quando non c'erano più risposte scientifiche ma solo umane. Come pausa serale di riposo mi son messo a disegnare e dipingere. Fin da ragazzo ero attirato dall’arte, dalla letteratura e dalla musica. Tutta la musica: classica, jazz, moderna, che ho sempre tenuto come sottofondo ai miei gesti “creativi”. Rielaboravo immagini di figure umane prese da riviste o da mie fotografie, inserendole in un mondo fantastico. Da una foto di vacanze ecco un'opera di quel tempo, con mia figlia piccolina.
1982
Inizio a frequentare alcuni corsi serali di pittura. In questi incontri ci si confronta con lo stile, la creatività e le opinioni degli altri, si organizzano collettive, partecipando a qualche concorso. Dopo tante prove, ecco apparire il mio primo lavoro “soddisfacente”.
Una sera di pioggia, con l’auto scendo Viale Piave verso i sottopassaggi della ferrovia. Passa quel treno, quello che mi ha portato per tre anni a Padova alla scuola di specializzazione in Malattie Respiratorie. Un flash di ricordi. Giungo all’altra scuola, quella d’ arte, e per alcune sere, di getto, nasce:
Altri dipinti di quel periodo:
Autoritratto pensando a Van Gogh, Amanti di periferia
Finiti i corsi, in alcuni di noi hanno continuato a dipingere. È sorta l’esigenza di trovare un posto. In casa non ci si stava, tra tele, cavalletti, colori, odori, quadri nuovi, altri vecchi, altri mai risolti. Abbiamo migrato per alcuni anni, in studioli presi in affitto. Più che “atelier” erano pseudo appartamenti fatiscenti di vecchie corti in attesa di demolizione.
1984 -1986 Studio a Tomba
Dipinti figurativi cesellati a punta di spatola.
Alla finestra, Autunno, La città mangia il bosco, Occhi sulla città
1987 – 1989 Studio alla Genovesa
Astrazioni di figure umane inserite in ambienti urbani o di fantasia. In equilibrio e contrasto tra una stesura cubista o una modellazione armonica.
Tramonto urbano, Il giorno e la notte (Dittico), Composizione con figure, Distacco, Incontri
1990 – 1992 Studio alla Contina
Infine sono rimasto solo, in una stanza di una contrada persa tra i campi. La ricerca di una linea personale è stata complessa per il poco tempo che potevo riservare alla pittura. In questo periodo ho sperimentato molto, con l’uso di molti materiali. In bilico tra la figurazione e l’astrazione. Sperimentare è avviarsi in una strada che si dirama in tanti vicoli, molti dei quali all'improvviso diventano ciechi. Ti costringono a tornare indietro e provare ogni volta nuove forme espressive che “tengano”. Cioè che possano esprimere ciò che penso, sento e sono.
Polittico della seduzione in quattro tempi (Acrilico)
Studi di figure
A Feeling B Interno intimo C Interno rosso D Danza crepuscolare
Ricerche
A Il soffio della primavera (Dittico) B L'uomo che cattura i sogni C Gruppo in esterno D Sogno d'autunno
Figure dinamiche (Dittici)
A Diurno B Notturno C Caduta degli dei minori D La ragazza che sottrae la luce al sole
Inizio un grande dipinto 150 x 200 sul Ciclo del Tempo
Più volte sovrascritto. Verrà esposto come sfondo della mia prima installazione nel 2014.